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Il libro di Francesco Vitale è a tutti gli effetti un viaggio viscerale attraverso la vita, nei suoi più impervi e reconditi passaggi: un caleidoscopio di persone, sentimenti, situazioni e luoghi tanto contrastanti quanto fondamentali tasselli di un mosaico a tinte forti che ne ha forgiato il carattere e l'esistenza. Le "età" del protagonista, in un'autobiografia che è anche un caro omaggio al suo padre spirituale, l'umile e indimenticabile frate cappuccino Cosimo Randazzo, sono segnate da eventi che ne condizionano la crescita, senza mai abbattere quell'istinto di "vita" che finisce per avere il sopravvento, anche quando tutto sembra perduto. Grazie al sostegno di una grande fede, ad un catartico e taumaturgico viaggio in Colombia con padre Cosimo, e ad un'instancabile fiducia nel futuro, giorno dopo giorno, emerge la luce di una rinascita spirituale che porta lo scrittore a riprendere le redini del suo cammino, non più succube di antiche vessazioni e frustrazioni, ma da protagonista consapevole.